MAGNOLIA, AUMENTA IL TASSO DI SANGRE LATINO: TESSERATE DEL BOSCO E QUIÑONEZ
Una nuova settimana di lavoro ha preso il via per il gruppo, griffato La Molisana, della Magnolia Campobasso. Il gruppo di coach Sabatelli ha iniziato il proprio percorso di avvicinamento alla gara di sabato sera a Faenza (altro snodo di rilievo in quest’avvio del girone di ritorno), forti di una classifica che – dopo l’ultimo fine settimana – pone i #fioridacciaio al vertice in solitaria nel girone Sud dell’A2 cestistica in rosa. E lo ha fatto forti anche dell’entusiasmo dei due prospetti sudamericani che, già da tempo, si allenano con il roster rossoblù e che, nei giorni scorsi, sono state ufficialmente tesserate con la Cestistica Campobasso, società satellite del club impegnata nello svolgimento dell’attività giovanile.
BLANCA Y FEDERICA Così sono divenute #fioridacciaio a tutti gli effetti sia Federica Del Bosco che Blanca Quiñonez, due opzioni in più in prospettiva per il gruppo molisano. Due innesti figli, tra l’altro, del ruolo, quale ambasciatrice del club in Sudamerica, della lunga argentina delle magnolie Carolina Sanchez.
TALENTO GAUCHO Federica Del Bosco si era allenata con le magnolie già quest’estate prima di fare ritorno in patria per completare il proprio anno scolastico e riprendere verso la fine del 2019 il proprio percorso nel vivaio campobassano. Terza con la nazionale argentina in occasione degli ultimi Sudamericani under 17 di novembre in Colombia, la sedicenne guardia-ala di 176 centimetri è di Mendoza (la stessa città di Carolina Sanchez) e vanta un’importante tradizione sportiva in famiglia: il padre, infatti, è un ex calciatore professionista con esperienze in Portogallo e Messico. L’Italia, tra l’altro, è anche la terra di origine della sua famiglia tanto da possedere il doppio passaporto.
RIFLETTORI WNBA Ancora più giovane (appena tredici anni) è Blanca Quiñonez, da molti addetti ai lavori considerata un possibile ‘astro nascente’ del panorama cestistico internazionale. Nell’ultima estate è stata il perno della nazionale dell’Ecuador under 16 quinta ai campionati americani con medie realizzative all’insegna della doppia cifra. All around di 184 centimetri, la giocatrice sudamericana è in partenza per Città del Messico dove, dal 22 al 26 gennaio, sarà tra le convocate di un camp della Wnba riservato all’area dell’America latina così da consentire agli scout di poter corroborare ulteriormente le indicazioni già presenti sui propri taccuini. A dirigere i lavori sarà una All Star del basket femminile a stelle e strisce come l’ex esterna (ed attualmente allenatrice) Jennifer Azzi, elemento dal passato glorioso sul parquet con una fermata (nel 90/91) anche in Italia alla Virtus Viterbo.
SMILE FOR ME, ARGENTINA Sempre pronta al sorriso, Federica Del Bosco racconta così questo suo avvio di avventura in Molise: «Sono delle sensazioni forti e per certi versi inesplicabili. Qui le persone sono fantastiche».
«Il mio intento – prosegue – è quello di crescere cestisticamente e fare del mio meglio e, tra l’altro, anche aumentare il mio livello di italiano, così da relazionarmi al meglio con le persone».
A dare una spinta al suo arrivo in Italia lo stesso padre: «Mi ha appoggiato appieno e mi ha detto di sfruttare quest’opportunità. Non solo lui, ma tutta la mia famiglia mi è molto vicina in quest’esperienza».
NUOVO MONDO Famiglia e nuova lingua che sono i cardini sin dall’avvio anche dell’esperienza campobassana di Blanca Quiñonez. Nei primi due mesi a farle compagnia è stata la madre e, da parte sua, la giocatrice ecuadoriana ha subito familiarizzato con l’italiano.
«Se devo spiegare che emozioni provo qui – argomenta – non riesco nemmeno a trovare le parole, perché sto vivendo un qualcosa di incredibile. Oltre che per il basket, vorrei sfruttare quest’esperienza per migliorare ed incrementare la mia esperienza, dentro e fuori dal campo».
SENSO COMUNE Su un ulteriore punto, tra l’altro, Federica e Blanca hanno un’identità di vedute, tanto da rispondere assieme. Il riferimento è quello dell’affetto e della vicinanza del pubblico campobassano. «Il tifo rossoblù – sintetizzano – trasmette passione, è semplicemente incredibile e ti dà grande voglia di scendere sul parquet per dare il massimo».