LA MOLISANA MAGNOLIA, PARTITA DA SOGNO PER LE ROSSOBLÙ: ALL’ARENA CADE LA REYER VENEZIA

LA MOLISANA MAGNOLIA CAMPOBASSO 74

UMANA REYER VENEZIA 71

(17-16, 29-37; 58-49)

CAMPOBASSO: Trimboli 5 (1/4, 1/3), Chagas 8 (1/4, 0/2), Parks 10 (2/7, 2/4), Premasunac 8 (4/6), Gray 27 (10/13, 2/4); Quiñonez 5 (1/2, 1/2), Nicolodi 8 (2/7, 1/2), Togliani 3 (0/1). Ne: Del Sole, Trozzola, Amatori ed Egwoh. All.: Sabatelli.

VENEZIA: Carangelo 2 (1/5, 0/3), Anderson 21 (8/11, 1/3), Thorton 15 (4/7, 1/3), Bestagno 13 (4/12, 0/1), Ndour 20 (6/13, 2/3); Attura (0/2 da 3), Madera (0/3, 0/2), Penna, Smorto. Ne: Matteucci. All.: Mazzon.

ARBITRI: Moretti (Perugia), Nocera (Cosenza) e Culmone (Bologna).

NOTE: spettatori presenti stimabili sulle cinquecento unità. Tiri liberi: Campobasso 11/14; Venezia 13/14. Rimbalzi: Campobasso 33 (Gray 10); Venezia 43 (Carangelo 9). Assist: Campobasso 20 (Trimboli 5); Venezia 14 (Anderson 6). Progressione punteggio: 8-10 (5’), 21-25 (15’), 40-47 (25’), 65-63 (35’). Massimo vantaggio: Campobasso 9 (65-56); Venezia 12 (33-45).

 

Una vittoria da sogno in una serata da sogno. La Molisana Magnolia Campobasso vive un sabato memorabile, superando le campionesse d’Italia in carica della Reyer Venezia con una prova di assoluta spessore in cui si erge – autentico fattore – la pivot statunitense Reshanda Gray, autrice di una doppia doppi da 27 punti e 10 rimbalzi per un fantasmagorico 32 di valutazione.

TENSIONE VIVA Eppure, in quella che sarà poi nel complesso una contesa particolarmente godibile, il primo quarto è all’insegna della grande tensione sui due fronti con la via del canestro piccolissima. Campobasso difende con tanta sostanza, limitando le principali bocche da fuoco delle lagunari e, al contempo, intorno ad una Premasunac particolarmente efficace, in attacco riesce a pungere con sostanziale efficacia prendendosi un punto di margine al 10’ (17-16).

VENEZIA IN AVANSCOPERTA Dovendo fare conti con un bonus raggiunto poco prima di metà quarto, Campobasso finisce per perdersi in attacco nel secondo periodo con Venezia che, pian piano, prende margine grazie alle iniziative, in particolare, di Anderson. L’esterna statunitense, sul suono della sirena, realizza il canestro con cui le venete vanno sul +8 all’intervallo lungo (29-37).

RIENTRO D’ASSALTO Al rientro dall’intervallo lungo le lagunari arrivano anche al massimo vantaggio di +12 (31-43). I due tiri liberi di Chagas, però, danno la stura al rientro delle magnolie. Gray con un gioco da tre punti, poi Chagas ed ancora Gray costringono il tecnico ospite Mazzon a chiamare time-out. La tripla di una rediviva Parks ed il canestro di una monumentale Gray creano qualche crepa nelle ospiti irretite peraltro anche dalla zona proposta dalle ospiti. Ancora Gray con sette punti in successione sigla il sorpasso (50-49) scrivendo un parziale di 19-6, sublimato dai canestri di Nicolodi che consentono alle rossoblù di arrivare sino al loro massimo vantaggio di più nove (58-49).

SPRINT EFFICACE Venezia prova a riavvicinarsi nell’ultimo periodo, anche se in avvio le magnolie riescono a mantenere efficacemente l’inerzia a proprio favore con i tre possessi di margine che sembrano essere una costante finché Ndour ed Anderson non riportano in rotta Venezia, che però pur approssimandosi alle rossoblù non riesce a scendere sotto il possesso di margine, eccezion fatta dopo il canestro di Anderson per il 70-69, e non arriva ad operare il sorpasso. Così a sigillare un successo che ha un sapore storico nella giovane storia rossoblù ci pensano Gray e la freddezza di Togliani dai tiri liberi per un exploit che sarà a lungo ricordato dai tifosi rossoblù, semplicemente strepitosi nella loro vicinanza al gruppo.

A REFERTO CHIUSO In sala stampa, dopo la grande festa di fine partita, il coach dei #fioridacciaio Mimmo Sabatelli declina così la sua felicità.

«Credo che nella nostra brevissima storia – argomenta – battere la squadra che ha lo scudetto sulla maglia, una società storica come Venezia è un sogno. Ce lo godiamo. Abbiamo lavorato tanto per provare a realizzare questo sogno. Abbiamo sofferto, e lo sappiamo, ma alla fine abbiamo meritato per un successo storico che mi rende orgoglioso non solo di queste ragazze, ma dell’intera società».

Poi, entrando nel merito, del cambio di passo dopo l’intervallo aggiunge: «Durante la pausa ho chiesto alle ragazze di cambiare un po’ atteggiamento e di aggredirle un po’ di più per fare emergere le loro difficoltà. Il nostro terzo quarto, in effetti, è stato strepitoso perché eravamo piombate a -12, ma siamo arrivate sino al +9. Ho potuto rimettere Robyn (Parks, ndr) che prima era stata condizionata dai falli, le abbiamo irretite con la zona e, effettivamente, abbiamo affrontato il terzo periodo con la testa giusta ».

RAGUSA ALL’ORIZZONTE In quello che sarà il ‘trittico terribile’ che avranno davanti a sé, ora le magnolie saranno chiamate alla trasferta dell’ultima domenica di novembre (il 28) a Ragusa con orario della palla a due da primo pomeriggio (le 15).