LA MOLISANA MAGNOLIA, DALLA SVEZIA L’ESPERIENZA E LE QUALITÀ DI FARHIYA ABDI
Una nuova prospettiva – nello specifico scandinava – nella giovanissima storia dei #fioridacciaio. La Molisana Magnolia Campobasso va ad integrare il proprio roster riportando a dieci le rotazioni prioritarie per coach Mimmo Sabatelli. Nello scenario dell’Arena, infatti, arriva l’ala svedese Farhiya Abdi. Elemento tra i fulcri della rappresentativa del proprio paese da ben nove anni a questa parte, la trentunenne giocatrice (in ossequio a questa indicazione anagrafico ha appunto scelto questo numero di maglia, ndr) occupa lo spot di ala dall’alto dei suoi 188 centimetri. Sino allo scorso 3 gennaio, l’ultimo innesto in casa rossoblù ha fatto parte del roster del Bourges, impegnato tra campionato francese ed Eurolega nello stesso girone della Virtus Bologna.
PRIME SENSAZIONI Da parte sua, l’ultimo innesto tra le fila rossoblù dimostra di essere già particolarmente predisposta nel voler vivere quest’esperienza nella Techfind Serie A1.
«Mi auguro di poter avere delle buone sensazioni qui in Italia. Sono felice di potermi proiettare in questo torneo. Ho già avuto modo di parlare con la mia compagna di nazionale Elin Gustavsson (l’ala della Dinamo Sassari, ndr) e non vedo l’ora di poter dare il mio contributo per la causa di Campobasso».
L’ITALIA NEL DESTINO Che l’Italia, per certi versi, fosse nel destino di Abdi una serie di segnali come la presenza nel recente passato, quale commissario tecnico della nazionale scandinava di Marco Crespi ed il doppio incrocio nelle finestre di qualificazione agli Europei di Lettonia e Serbia del 2019 tra l’Italbasket rosa e la Svezia.
«Sfide davvero intense – ricorda ora – segnale di un basket di qualità e di notevoli contenuti, tecnici e fisici».
VERSATILITÀ D’ACCIAIO Parlando di se stessa, l’ultimo arrivo alla corte di coach Mimmo Sabatelli evidenzia in prima battuta la propria «versatilità. Posso tirare da fuori, come provare a farmi valere sotto canestro, palleggiare, condurre il gioco e disimpegnarmi indifferentemente nelle diverse peculiarità del gioco. Senza mezzi termini, ritengo che questa sia la mia forza».
VOGLIA DI ARENA Un aspetto tutt’altro che ‘nordico’ di Abdi è il piacere di potersi disimpegnare in contesti particolarmente calorosi.
«Non vedo l’ora di poter vedere all’opera i tifosi di Campobasso. Me ne hanno parlato come di supporter molto affezionati alla causa e non vedo l’ora di poter essere a contatto con loro e sentirne il sostegno in partita».
CALIFORNIA DREAMING Un capitolo importante dell’avventura cestistica dell’ala-pivot rossoblù è il trienno di Wnba con le Los Angeles Sparks da cui fu selezionata nel draft del 2012 al secondo giro come tredicesima scelta assoluta. «Ero una ventenne ed ho vissuto quell’esperienza come un sogno. È stato un percorso unico non solo nelle singole partite affrontate (cinquantadue le presenze effettive sul parquet nel torneo statunitense, ndr), ma anche durante gli allenamenti perché ho avuto la possibilità di potermi confrontare con le migliori giocatici al mondo».
GLOBETROTTER CONTINENTALE A proposito di raffronti, la carriera di Abdi racconta di esperienze sparse tra Repubblica Ceca (Brno), Slovacchia (Košice), Polonia (Cracovia), Turchia (Mersin e Galatasaray tra le altre fermate), Israele (Maccabi Ashdod), Spagna (Salamanca e Tenerife) e Francia (Bourges), accumulando anche presenze e minutaggio nelle due competizioni continentali per club di Fiba Europe (Eurolega ed EuroCup).
«Cerco di prendere il massimo da ogni singolo momento di ciascuna esperienza. Per indole personale, non sono abituata a fare raffronti tra una nazione e l’altra, quanto piuttosto a vivere sino in fondo le peculiarità di ciascun territorio e della lega di riferimento».
OBIETTIVI FISSATI Nei pensieri di Abdi, però, c’è con forza il presente e l’esperienza in rossoblù. «Il mio obiettivo a Campobasso? Fare del mio meglio per il bene della squadra. So che il team punta a far bene in campionato e voglio dare la mia mano per far sì che quelli che si realizzino gli obiettivi del club. Sono particolarmente entusiasta e non vedo l’ora di iniziare quest’avventura, forte anche delle prime parole che ho avuto modo di scambiare col coach e lo staff tecnico».
NAZIONALE NEL CUORE Una costante nel percorso dell’ala svedese delle rossoblù è la casacca della propria nazionale, una sorta di seconda pelle per la giocatrice scandinava.
«Sono con la selezione dal 2014 e l’atmosfera in questi nove anni è sempre bella ed intensa. Rappresentare il proprio paese ti trasmette grande emozioni e poterlo fare in rassegne come l’Europeo (penso a quello del 2019 ad esempio) è un orgoglio assoluto, oltre che la sfida a migliorarti momento dopo momento».