MAGNOLIA, RISCATTO SERVITO: RIFILATO UN TRENTELLO ALL’ORVIETO
LA MOLISANA MAGNOLIA CAMPOBASSO 78
CESTISTICA AZZURRA ORVIETO 48
(17-10, 44-27; 71-34)
CAMPOBASSO: Porcu 9, Di Gregorio 9, Ciavarella 4, Želnytė 14, Bove 15; Marangoni 17, Reani 5, Falbo 5, Sammartino, Landolfi. All.: Sabatelli.
ORVIETO: Coffau 8, Meroni 5, Grilli 2, De Cassan 7, Zovko 17; Ceccanti 1, Cantone 4, Bambini 2, Presta 2, Orsini. All.: Sogli.
ARBITRI: Napolitano (Napoli) e Fiore (Salerno).
NOTE: tiri liberi: Campobasso 4/6; Orvieto 5/10. Rimbalzi: Campobasso 30 (Želnytė 12); Orvieto 24 (Bambini 8). Assist: Campobasso 29 (Porcu 12); Orvieto 12 (Cantone, Presta, Ceccanti e De Cassan 2). Progressione punteggio: 11-8 (5’), 28-14 (15’), 52-29 (25’), 76-43 (35’). Massimo vantaggio: Campobasso 40 (74-34); Orvieto 1 (7-8).
Il pronto riscatto coinciso con un trentello di scarto rifilato ad Orvieto tra le mura amiche di un PalaVazzieri, che fa registrare ancora una volta un colpo d’occhio unico. Le rossoblù ci riescono in una serata in cui le diverse voci statistiche mettono in vetrina quella che è, soprattutto nei primi tre quarti, una prestazione d’insieme di grande impatto per La Molisana Magnolia Campobasso. Per il roster affidato a coach Mimmo Sabatelli così il resoconto algebrico racconta di tre elementi in doppia cifra: Marangoni top scorer a quota diciassette, Bove a quindici e Želnytė quattordici, cifra quest’ultima cui si aggiungono dodici rimbalzi catturati. Un numero, il dodici, comune anche al dato complessivo alla voce assist distribuiti da Porcu. Il tutto in una serata in cui Ciavarella è rallentata da qualche problemino di carattere fisico e, sul fronte dei #fioridacciaio, il totale delle rotazioni è di dieci per un impegno di carattere giovanile che porta Mandolesi a dover raggiungere le Marche.
AVVIO FULMINEO I tre canestri in successione di Želnytė aprono la contesa. Ma, dopo il 7-0 firmato da Bove con un tiro libero, le rossoblù hanno un piccolo passaggio a vuoto che coincide con il rientro e l’unico sorpasso ospite (7-8), frutto anche dei cinque punti in successione di Coffau. Poi, dopo il canestro di capitan Di Gregorio, il margine a favore delle campobassane lievita man mano sino al +7 del 10’.
ULTERIORE SCOSSA Il duo veronese Marangoni-Reani dà ulteriore spinta alle magnolie nel secondo periodo. L’attacco rossoblù è devastante, mettendo a segno ben ventisette punti e un po’ finisce per risentirne la difesa che concede uno score di diciassette alle umbre, dato identico al gap da recuperare per le orvietane all’intervallo lungo (44-27).
GARA SIGILLATA A chiudere definitivamente ogni discorso ci pensa il terzo quarto delle magnolie. Particolarmente efficaci nei quattordici metri avversari: altri ventisette punti con la tripla di capitan Di Gregorio per il 55-29, che è sinonimo del superamento della quota mille punti realizzati dalle rossoblù. E, al tempo stesso, pronte a chiudere ogni spiraglio sotto canestro (Orvieto scriverà uno score di appena sette lunghezze a referto).
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AL PICCOLO TROTTO Di fatto così l’ultimo quarto diviene un totale garbage time cui, nonostante le continue reprimende del proprio coach, finiscono per adeguarsi le stesse rossoblù. Sul parquet c’è spazio per tutte le rotazioni con Sammartino e Landolfi che non tradiscono emozione alcuna unitamente a Falbo (già entrata nel secondo periodo ed arrivata a mettere cinque punti nel proprio tabellino).
A REFERTO CHIUSO Da parte sua, il coach delle rossoblù Mimmo Sabatelli non può non scindere, nella sua disamina di fine partita, le due fasi della contesa: i primi tre periodi e l’ultimo quarto che, già in real time, lo aveva visto particolarmente critico per determinate esecuzioni ed alcune letture delle sue.
«Riuscire a ritrovare un referto rosa dopo la sconfitta di Umbertide era la nostra priorità – discetta – e questo ci è riuscito. C’è stata una reazione e, nel complesso, una risposta da parte del gruppo che ha dato vita a tre buoni periodo e ad un ultimo quarto con qualche pausa che non mi è piaciuto».
Il coach rossoblù, però, non può non essere soddisfatto dei ventotto punti con cui le campobassane hanno girato la boa della prima metà di regular season: «Un percorso importante senz’altro, ma questo non ci deve far sedere. Non dobbiamo pensare di aver raggiunto al traguardo, anzi. Dobbiamo avere tutti la consapevolezza che ci aspetta un percorso ancora lungo».
Riflessioni su cui, tra l’altro, si fonda il disappunto espresso dal trainer campobassano per gli ultimi dieci minuti del suo gruppo. «Ancora una volta è mancato il necessario killer instinct per imprimere con ancora più forza il nostro marchio sulla contesa ed è su questo che dovremo lavorare in settimana. Andremo ad analizzare appieno l’ultimo periodo anche perché ora ci aspetta un’avversaria che avrà senz’altro il dente avvelenato per la sconfitta e l’ampio scarto patiti in quest’ultima giornata del girone d’andata».
A ROMA IL VIA AL RITORNO Nel prossimo fine settimana – e nello specifico domenica – per le magnolie prenderà il via il girone di ritorno. Il ‘la’ sarà a Roma, sul parquet di un’Athena che arriverà al match con l’animo di chi proverà a dimenticare – e in fretta – il -52 patito a Palermo. Per i #fioridacciaio, però, l’obiettivo sarà il bis: rispetto all’andata (sul parquet del PalaVazzieri le campobassane si imposero di 10 per 62-52) e, contemporaneamente, rispetto al successo sull’Orvieto, auspicato nuovo avvio per la marcia della formazione rossoblù.