REANI, LA MAGNOLIA A RITMO DI MUSICA: «IN NOI CUORE E DETERMINAZIONE»
Uno spartito ben eseguito per una melodia, o meglio ancora come l’hanno definita in molti ‘una sinfonia’, armoniosa. Al pari di quella che – anche lontano dal parquet – riesce a regalare quando si esibisce con le sue doti canore e di strumentista (al pianoforte e alla chitarra riesce a deliziare compagne e tifosi ed i video sulle diverse piattaforme, social ma non solo, sono la conferma più diretta).
C’è una perfetta coincidenza di intenti, all’insegna delle sette note, tra l’avvio da record (nove successi su altrettanti confronti disputati) in casa La Molisana Magnolia Campobasso ed il percorso di Laura Reani, una delle tre ‘memorie storiche’ sul versante rossoblù perché reduce, unitamente a capitan Di Gregorio e a Ciavarella, dalla stagione d’avvio dei #fioridacciaio.
CUORE MATTO Una corrispondenza biunivoca che il successo nel big match contro Faenza ha reso ancora più evidente.
«Sabato – spiega l’ala di scuola Schio – non è stata una partita perfetta, ma siamo riuscite con cuore, determinazione e grinta a non perderci dopo il loro rientro e a portare a casa il successo nel supplementare».
DOTI CAMALEONTICHE Evidenziando, tra l’altro, un ulteriore aspetto finito un po’ in secondo piano nelle prime otto gare in cui le rossoblù avevano subito appena 47 punti di media: ossia la possibilità, accanto ad una difesa granitica, di poter contare su un attacco dal fatturato amplissimo, capace cioè di condurre le magnolie agli ottanta (velocità di crociera legata allo score realizzabile).
«Offensivamente abbiamo la consapevolezza di avere tanti punti per le mani – aggiunge – e contro Faenza in una gara proiettata all’aspetto realizzativo siamo riuscite ad emergere segnando più di loro».
PELO NELL’UOVO Così, in quello che è il percorso di crescita del team affidato alle cure tecniche di coach Mimmo Sabatelli, l’ulteriore attenzione in questa fase va su un aspetto tecnico e (al tempo stesso) psicologico. Ossia quel necessario killer istinct, determinante quando le campobassane riescono a mettere tra loro e le proprie avversarie un margine di non poco conto.
«Senz’altro sarebbe un fattore che ci consentirebbe di chiudere prima le gare, ma evidentemente in questa fase ci piace un po’ anche soffrire», prova a metterla sull’ironia la giocatrice scaligera che quest’anno ha trovato sponda, in organico, anche nella concittadina Sofia Marangoni, quest’ultima al centro della rubrica #sentoilcuoreamille, focus d’approfondimento della Lega Basket Femminile curato dal commissario tecnico dell’Italbasket rosa Marco Crespi.
FATTORE COMUNICAZIONE Un dato che è, invece, emerso con forza in quest’avvio da applausi delle magnolie è legato alla compattezza di un gruppo determinato a trovarsi e crescere assieme in tutti i singoli aspetti.
«Indubbiamente – concorda Reani – e credo che il nostro punto di forza sia a livello comunicativo. Parliamo tanto tra noi, sul parquet e anche fuori, facendo emergere considerazioni e sensazioni ed anche quando il nostro coach ci mette in evidenza, rimbrottandoci, alcune manchevolezze, ci confrontiamo subito per migliorarci ed aiutarci l’una con l’altra».
COOPERATIVE WORKING Proprio il mutuo sostegno alla base dell’organico rossoblù è un fattore, tra l’altro, che tanti addetti ai lavori hanno messo in evidenza nelle loro analisi del percorso del team campobassano.
«Il nostro stile di squadra – conferma la giocatrice veneta – è esattamente questo. Quando c’è una compagna che ha un momento di difficoltà, tutte le altre cercano di metterla in ritmo per far sì che la positività alla base delle nostre gare la coinvolga pienamente e le consenta di risalire la corrente».
EFFETTO VAZZIERI In questo quadro, tra l’altro, trova pieno spazio anche il rapporto strettissimo (quasi viscerale) che il gruppo rossoblù ha con i propri tifosi.
«Il nostro pubblico – spiega Reani – è un fattore in tutti i sensi. In quest’avvio senza macchie c’è anche la loro impronta. Penso, ad esempio, a come hanno alzato i decibel in occasione dell’avvio dell’overtime contro Faenza. Ci hanno dato una tale forza per cui dovevamo, necessariamente, portare a casa un altro referto rosa».
ALTO POTENZIALE Concetto chiaro, così come la consapevolezza che questo gruppo ha ancora tanto da dire a livello di crescita.
«Ci sono ampi margini – aggiunge – perché non va dimenticato che, di fatto, sono tre mesi che ci alleniamo insieme e sono pienamente convinta che, nel girone di ritorno, riusciremo a dar vita ad un ulteriore step di rilievo».
PERCORSI PARALELLI Da elemento dell’organico rossoblù sia nella stagione d’esordio che nell’attuale, peraltro, Reani traccia anche un raffronto tra le due esperienze.
«Senz’altro un segno distintivo è dato dal livello di maturità del gruppo. In questa stagione sappiamo come reagire ai momenti ‘no’, come incoraggiarci, cosa dirci. Questo è figlio anche del maggior tasso di esperienza di questo roster, che ha al suo interno elementi con un passato recente in A1, rispetto a quello che l’ha preceduto».
SETTIMANA LUNGA Per le campobassane, tra l’altro, complici le problematiche di Civitanova Marche, figlie dell’incidente che ha coinvolto otto elementi del gruppo delle momò nel ritorno dalla trasferta spezzina di domenica, l’attuale potrebbe essere una settimana senza sbocco agonistico in virtù di un gentlemen’s agreement tra i due club per il rinvio della contesa.
«Dispiace – chiosa Reani – per quello che è successo loro ed un pensiero va anche ad Ada (l’ex rossoblù De Pasquale, ndr) che ha riportato una noia alla caviglia e con cui ci siamo subito tenute in contatto per incoraggiarla. Fortunatamente, a parte lei, per le altre solo qualche contusione e tanto spavento».