MAGNOLIA, CONTRO FAENZA NON BASTA UN CUORE MONUMENTALE
Le rossoblù pagano il parziale del secondo quarto ed alcune disattenzioni rivelatesi fatali
Il rammarico dell’assistant coach Filipponio: “Frangenti di inesperienza costati carissimo”
LA MOLISANA MAGNOLIA CAMPOBASSO 75
INFINITY BIO BASKET PROJECT FAENZA 76
(dopo un tempo supplementare)
(15-15, 20-31; 37-45, 65-65)
CAMPOBASSO: Alesiani 6 (1/6, 1/4), Di Gregorio 22 (4/11, 2/6), Ciavarella 26 (8/10, 3/6), Reani 2 (1/4, 0/1), Dzinic 3 (1/4); Di Costanzo 10 (4/6), De Pasquale 6 (0/2, 2/3). Ne: Corsetti, Dentamaro e Landolfi. All.: Sabatelli.
FAENZA: Schwienbacher 12 (2/7, 1/2), Franceschelli 8 (1/3, 2/2), Ballardini 23 (4/8, 2/4), Morsiani 17 (6/8, 0/2), Soglia (0/2); Tridello 3 (0/1, 1/1), Coraducci (0/1, 0/5), Minichino 9 (3/4, 1/4), Caccoli 4 (2/2). Ne: Bornazzini e Manaresi. All.: Bassi.
ARBITRI: Vittori (Ascoli Piceno) e Soavi (Pesaro Urbino).
NOTE: tiri liberi: Campobasso 13/18; Faenza 19/24. Rimbalzi: Campobasso 22 (Dzinic 7); Faenza 29 (Schwienbacher 8). Assist: Campobasso 16 (Alesiani 5); Faenza 9 (Franceschelli, Schwienbacher e Ballardini 2). Progressione punteggio: 8-8 (5’), 17-23 (15’), 29-40 (25’), 45-54 (35’). Massimo vantaggio: Campobasso 2 (67-65); Faenza 14 (20-34).
Tanto cuore. L’entusiasmo contagioso di un pubblico che ha dimostrato una volta in più, semmai ve ne fosse bisogno, di essere quello che, al di fuori di ogni retorica, è stato il sesto elemento sul parquet. Tanta energia sul parquet con sole sette rotazioni (Dentamaro era a referto, nella circostanza, solo per onore di firma). E gli ultimi due minuti del quarto periodo in cui Ciavarella, Di Gregorio e Di Costanzo riprendono letteralmente una gara che sembrava letteralmente in balia del Faenza.
Non bastano però queste quattro istantanee così nitide ed abbaglianti a rendere memorabile l’album fotografico che La Molisana Magnolia Campobasso tornava a sfogliare, sul parquet amico di Vazzieri, dopo la sosta per la Coppa Italia.
APPROCCIO IN APNEA Eppure, nella prima delle dieci tappe di un finale di stagione di quelli intensi, rispetto ad altre circostanze, i #fioridacciaio danno vita ad un primo quarto in cui riescono a rimanere in scia rispetto alle proprie avversarie. L’inerzia è sempre dalle parti di Faenza che ha, nell’ex azzurra Simona Ballardini, l’ago della bilancia in entrambe le metà campo. Le rossoblù di coach Mimmo Sabatelli, però, dimostrano di aver ben appresso i dettami tattici del proprio staff tecnico, rispondendo colpo su colpo ai tentativi di fuga delle proprie avversarie.
SECONDO QUARTO HORRIBILIS Lo scenario cambia con forza, però, nel secondo periodo. Le magnolie paiono tornare a perdersi nei meandri di quei labirinti che avevano contraddistinto alcune loro prestazioni nel girone d’andata (prima fra tutte la gara dell’andata a Faenza) e così le ospiti hanno vista facile mettendo a segno sedici punti e subendone solo cinque con un vantaggio in doppia cifra all’intervallo lungo.
RIENTRO DI CONSERVA Al rientro dagli spogliatoi Faenza arriva anche al massimo vantaggio (+14 sul 20-34), ma, come una formichina, nella fasce discendente del terzo periodo le rossoblù riescono a ridurre il gap sotto i dieci punti, portandolo a tre possessi al 30’.
FINALE SCINTILLANTE Faenza pare andare di conserva nell’ultimo quarto, presentandosi nei pressi dello striscione d’arrivo con dieci punti di margine (52-62). Qui, intorno ad una Ciavarella on fire (top scorer di serata con 26 punti e 27 di valutazione), una soldia Di Gregorio (22 il suo bottino personale) e ad una concreta Di Costanzo le campobassane rigirano totalmente l’inerzia della contesa arrivando a difendere un vantaggio di due punti a pochi secondi dalla sirena. Una disattenzione (triplicata la Ballardini su ricezione da rimessa) consente alle faentine un tiro ad alta percentuale, sinonimo di overtime.
AMAREZZA POSTUMA In avvio di tempo supplementare le campobassane paio conservare la loro inerzia, ma Faenza torna a mettere la testa avanti e – nel finale punto a punto – riesce a far valere la propria maggior freddezza.
A REFERTO CHIUSO Così l’analisi del dopo partita è la fotografia dell’amarezza di chi è arrivato ad un passo dal vivere un sogno superlativo, dovendo però fare i conti col suono della sveglia.
“L’avvio ed in particolare il secondo quarto – argomenta l’assistant coach Rosario Filipponio – hanno finito con il pesare e, purtroppo, continuano ad essere una costante. Le ragazze, però, sono state superlative nel venir fuori in corso d’opera e girare quasi la contesa, dovendosi arrendere al supplementare. Hanno messo sul parquet un cuore unico ed abbiamo pagato dazio ad un po’ d’inesperienza e a qualche momento di superficialità”.
PROIEZIONE SAN RAFFAELE ROMA Per le campobassane, a questo punto, così com’era stato già in occasione del girone d’andata la sfida con il San Raffaele Roma diventa un vero e proprio ‘punto di svolta’. Sabato a Roma La Molisana Magnolia avrà tanta fame di riscatto e rivalsa: le prossime antagoniste sono avvisate.
AREA COMUNICAZIONE MAGNOLIA CAMPOBASSO
Ph Maurizio Silla