LA MOLISANA MAGNOLIA, IN UNGHERIA A PECS DEVASTANTE L’ULTIMO QUARTO

NKA UNIVERSITAS PECS 73

LA MOLISANA MAGNOLIA CAMPOBASSO 57

(19-14, 31-26; 51-44)

PECS: Studer 16 (4/11, 2/5), Held 17 (3/9, 3/6), Smailbegovic 15 (2/4, 3/4), Kiss 4 (2/5, 0/1), Reisingerova 8 (2/4, 1/1); Olawuyi 2 (1/1), Torok 8 (3/8, 0/2), Ratkai 3 (0/2, 1/2), Laczko (0/1 da 3), Zsebe-Weninger (0/1 da 3), Toth, Josepovits (0/1). All.: Dokic.

CAMPOBASSO: Morrison 15 (4/8, 1/2), Scalia 6 (1/4, 1/5), Zięmborska (0/4, 0/1), Madera 16 (4/6, 1/3), Kunaiyi 1 (0/1); Meldere 5 (0/6, 0/1), Trimboli 11 (2/3 da 3), Kacerik 3 (1/7 da 3), Giacchetti. Ne: Bocchetti Ben. All.: Sabatelli.

ARBITRI: Petkovic (Serbia), Mjeda (Croazia) e Zdrakovic (Serbia).

NOTE: fallo tecnico al 17’43” (28-22) per Sabatelli (allenatore Campobasso). Tiri liberi: Pecs 9/14; Campobasso 21/28. Rimbalzi: Pecs 38 (Studer 9); Campobasso 41 (Meldere 8). Assist: Pecs 17 (Reisingerova 6); Campobasso 11 (Morrison 4). Progressione punteggio: 12-6 (5’), 23-17 (15’), 43-32 (25’), 64-50 (35’). Massimo vantaggio: Pecs 16 (73-57); Campobasso mai.

 

Secondo stop consecutivo tra campionato ed EuroCup per La Molisana Magnolia Campobasso che cede di sedici in Ungheria contro Pecs (che ribalta così la differenza canestri rispetto all’andata) e vede più intricato il proprio percorso nella seconda rassegna continentale con – in prospettiva – due gare interne tra 20 (Girona) e 27 (Erevan) per definire quelle che saranno le prospettive del team. In una serata nera offensivamente sia per la polacca Zięmborska che per l’italoamericana Scalia, con Kunaiyi fattore in difesa, ma meno performante in attacco, per via anche dei problemi di falli, i #fioridacciaio tengono botta sino al 30’, pagando poi ultimi dieci minuti con poco mordente.

AVVIO DIESEL Complici le due triple in avvio, è Pecs a menare le danze nel primo quarto, nonostante le magnolie provino a riavvicinarsi coi tentativi di Morrison e Scalia ed i diversi viaggi sulla linea dei liberi, complici i numerosi falli commessi dalle magiare che, al 10’, hanno cinque lunghezze di margine sulle rossoblù (19-14).

GIACCHETTI IN TESTA Pecs vola anche sul +9 in avvio di secondo periodo (23-14), ma l’ingresso di Emma Giacchetti dà nuova vivacità alla formazione campobassana che, con una tripla di Scalia, si riporta in corsa e con un parziale di 5-0 firmato da Morrison (canestro dal pitturato e tripla) arriva sino al -4 del 26-22. Pecs riprende la corsa, ma le magnolie restano incollate, nonostante qualche episodio contestato (un fallo in attacco di Kunaiyi costa il tecnico a coach Sabatelli ed un contropiede di Kacerik viene fermato per una presunta infrazione di campo). Il meno cinque con cui si va all’intervallo lungo (31-26) è il segnale di un quarto in perfetta parità.

ALTI E BASSI Le rossoblù subiscono nuovamente l’avvio delle magiare, anche se con Madera e Morrison si riportano sino al meno quattro (35-31). Qui però un parziale di 8-0 delle ungheresi fa volare il team di casa sino a quattro possessi pieni di vantaggio (43-31). Le rossoblù non si disuniscono anche stavolta e con le due triple di Trimboli sul finale di periodo riescono ad essere in linea (48-42). Held però riallontana le magiare che hanno sette lunghezze da gestire al 30’ (51-44).

BUIO PESTO Pecs trova subito il margine in doppia cifra in avvio di quarto periodo. I #fioridacciaio provano a rispondere, ma una nuova tripla delle magiare, nonostante i tentativi di rientro delle rossoblù, fa galleggiare stabilmente il margine dai dieci punti in su. E, col passare dei minuti, le rossoblù finiscono per perdere lucidità, figlia anche di una qual certa stanchezza fisica, e venire meno anche emotivamente con le ungheresi che, in più di una circostanza, arrivano al massimo vantaggio di sedici.

A REFERTO CHIUSO Nello spogliatoio, coach Mimmo Sabatelli non riesce a darsi pace per quelle che, soprattutto sino al 30’, sembravano tutt’altre prospettive per il team del capoluogo di regione, che aveva il destino pienamente nelle proprie mani.

«La stanchezza si è fatta sentire, ma potevamo portare a casa la vittoria – argomenta – o, al massimo, mantenere lo scarto sotto i sette punti. Le sedici lunghezze di differenza non ci stanno e finiamo con l’aver pagato a caro prezzo l’aver mollato. Loro hanno dimostrato di avere più prontezza rispetto a noi, che ci siamo innervositi, quando dovremmo sapere bene, essendo questo il nostro quarto match, che in Europa il gioco fatto di intensità è una costante. Abbiamo giocato, così, alla fine a tratti, non riuscendo nemmeno a trovare tiri aperti. Senz’altro la pausa ci farà bene perché ci consentirà di recuperare le energie, tuttavia, deve essere ben chiaro per tutte che le gare vanno affrontate con maggior cattiveria e non come fatto in questo match o contro Schio».

SOSTA CORPOSA Complice il rinvio al 4 dicembre con palla a due alle ore 18 della sfida della sesta giornata all’Arena contro San Martino di Lupari, il gruppo dei #fioridacciaio potrà contare su più di qualche giorno di relax per rimettersi in corsa e proiettarsi poi al meglio sulla gara del prossimo 17 novembre a Sesto San Giovanni da cui partirà un ciclo di impegni in successione tra novembre e dicembre con una decina di gare nel calendario da gestire.

(foto Fiba)